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martedì 26 luglio 2011

No Global.....!!!!!

L'ex Popolo di Seattle è la grande novità della politica internazionale, come i girotondi lo sono per la politica italiana.  
Antagonisti, alternativi, li chiamano No global, anche se ripetono a tutti di non essere contro la globalizzazione, ma di volere una globalizzazione diversa, più solidale.
Il movimento New Global, nella sua parte italiana, racchiude due anime. 
Una cattolica, pacifista che raccoglie le cooperative e le associazioni che agiscono nel sociale e nelle parrocchie insieme alla Rete Lilliput, alle Acli,alla Laica Arci,a  Legambiente e a decine di altre. 
Una rete di associazioni solidaristiche, contraddistinte da una fortissima motivazione morale, cui va aggiunta Attac, l'organizzazione nata in Francia per promuovere la Tobin Tax. 
Da ultimo anche la Cgil si è avvicinata al movimento, portando dentro di esso il tema del lavoro.
Poi il Laboratorio dei Disobbedienti. 
Una vasta area che mette insieme i centri sociali e altre strutture della sinistra antagonista comprese le ex Tute Bianche di Luca Casarini (si sono sciolte proprio durante i giorni del G8) o i campagni della Rete No Global Forum e i giovani di Rifondazione comunista. 
Impegnati sui temi dell'immigrazione e sociali (dal lavoro, alla casa), non escludono a priori lo scontro con le forze dell'ordine e teorizzano la pratica della "disobbedienza civile".
Un movimento variegato con alcuni obiettivi comuni, come si legge nel manifesto approvato a Porto Alegre il 4 febbraio del 2002: annullamento del debito dei paesi poveri, istituzione della Tobin Tax, abolizione dei paradisi fiscali, protezione dell'ambiente e della biodiversità, opposizione alle privatizzazioni, sostegno ai diritti dei lavoratori, alla parità fra uomo e donna, diffusione della democrazia nel mondo. 
Tutti condannano il terrorismo ma sono anche contro la guerra e, dopo l'11 settembre, hanno dato vita al movimento pacifista.

Nemici storici sono il Wto e le teorie liberoscambiste "imposte" ai paesi più poveri, la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale ritenuti il "braccio armato" di quella politica di arricchimento delle zone già ricche della terra.  
Altri nemici sono le multinazionali e lo sfruttamento imposto ai lavoratori dei Paesi in via di sviluppo.  
Una parte del movimento, a partire da Greenpeace, fortemente ecologista, lavora per la riduzione dell'effetto serra e a difesa della natura e delle foreste. C'è, inoltre, chi come Attac vuole imporre ai Paesi ricchi la cosiddetta Tobin Tax, una tassa sulle transazioni finanziarie per ridurre gli squilibri fra Nord e Sud del mondo. 
I due slogan che accomunano tutti, pacifisti, cattolici, antagonisti sono: "Un altro mondo è possibile" e "Un altro mondo è in costruzione".

Nel febbraio del 2002, ai No Global si affiancano in Italia i "movimenti" dei girotondi, critici verso la dirigenza della sinistra, di cui chiedono il rinnovamento, e fautori di un'opposizione più radicale e più concreta sui temi della giustizia, della scuola, della sanità, del lavoro e dell'informazione. 
I loro slogan sono "Un'altra opposizione è possibile" e "Resistere, resistere, resistere".

VdV..

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