Referendum 4 Dicembre

Siamo alle comiche, dopo i disastri degli ul 4 anni i #pidioti, continuano ad aumentare le tasse. #votosubito - #maipiupdioti

LA TRUFFA DELLE CASE EDITRICI..

Dopo innumerevoli, tentavi che ho fatto per farmi pubblicare un libro, mi sono trovato costretto a fare dietrofront, perchè tutte le case editrici, che ho contattato mi chiedevano danaro.
Mi domando: Ma se la mia opera è valida, e chi legge la sinossi, ritiene il libro, pubblicabile, per quale motivo mi chiedono danaro, ed invece non scommettono sull'autore ?
Ragionando, trovo molto semplice una risposta, il business, che si crea, nelle case editrici, con gli autori emergenti è qualcosa di apocalittico.
Primo:
Ti propongono un contratto capestro(8% all'autore--92% casa editrice)
Secondo:
Se tutto va bene, e la tua opera viene venduta, devi rimanere legato alla casa minimo per due anni.
Terzo:
Non hai nessun diritto, di rivalsa, perchè ti dicono che non avendo esperienza, sono gli unici che ti possono aiutare, però l'investimento lo fai tù.
Quarto:
Allora che aiuto ti danno?

Siccome ho rinunciato definitivamente all'idea della pubblicazione, qui di seguito pubblicherò, l'opera, per tutti voi, sperando che vi piaccia, e che ne traete la soddisfazione che ha dato a me nello scriverla.





                                                  LE APPARIZIONI IMPROVVISE



Accadono nei modi più strani, si manifestano nei momenti più inattesi, in modi assurdi, contribuiscono alla gloria o alla disfatta; si verificano sempre.

Cercare di spiegare questo fenomeno non è mai stato semplice per nessuno, anche se in molti si sono cimentati per rispondere a domande che in alcune occasioni non avevano bisogno di risposta.

Abbiamo assistito da parte di sedicenti cartomanti, maghi, preveggenti, lettori di mani e di tarocchi; alle più disparate spiegazioni,su questo tipo di argomento.

Avendo dato questa mia personale interpretazione, desidero entrare nell’argomento, sia perché credo a queste cose , sia perché sono stato sempre convinto che esiste un’altra vita dopo la morte.

Con la narrazione che seguirà, racconterò le ferventi gesta di vari personaggi, che incontreremo lungo il nostro cammino.

Come mi è sempre piaciuto nei miei scritti, non inserirò mai dei nomi neanche di fantasia, perché secondo me si identifica di più un personaggio o i personaggi, chiamandoli con degli aggettivi.

La narrazione inizia così!!!



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Black Friday Homepage L’uomo ritiratosi in casa dopo una dura giornata di lavoro, trova, un disordine immenso, i bimbi che strillano, la moglie come sempre al telefono con le amiche a parlare del nulla.

Lui vedendo tutto questo, improvvisamente forse preso da un momento di sconforto o di coraggio, non gli è ancora molto chiaro; mette delle cose nella sua sacca è, senza voltarsi indietro, chiude la porta di casa e si avventura in un viaggio infinito.

Abbandona, tutto, macchina, telefoni,compiuter,in poche parole diventa irreperibile, deciso però a fare luce su un apparizione avvenutagli la mattina in ufficio.

Ovviamente al momento l’esperienza che ci apprestiamo a vivere è ambientata nell’era moderna, ma non sappiamo ancora dove ci proietterà la visione avuta dal nostro protagonista e che tipo d' incontri farà.

Il primo aggettivo che mi viene da assegnare al nostro protagonista, è l’esploratore dell’era moderna.

Uscito dal garage sicuro di ciò che stava facendo, s’incamminò sul lungo viale alberato davanti la sua villetta bifamiliare nella quale aveva vissuto fino alla notte precedente la visione.

La prima cosa che iniziò a fare una volta in strada, fu quella di osservare con occhi diversi tutto ciò che lo circondava, e per la prima volta nella sua vita dopo aver percorso quelle strade per quasi tutta la sua giovane esistenza, notava tutti i particolari,gli alberi, le vetrine,gli strilloni,il lattaio,la postina;tutti quei personaggi che animano le nostre metropoli quotidianamente.

Arrivato, quasi alla fine del viale si girò,per un ultima volta indietro come se volesse ben imprimere nella sua mente la sua casa ed i ricordi legati ad essa.

In un istante quasi senza accorgersene si ritrovò, in stazione,andò verso la biglietteria per fare il biglietto; davanti allo sportello, l’addetto chiese la destinazione, e lui in modo molto naturale disse: il nome della città, nella quale non era mai stato,e neanche sapeva che tipo di lingua si parlasse;ritroviamo l’esploratore sul treno,era stracolmo di passeggeri, tutti intenti a rincorrere il tempo.

Nessuno notò lui, a differenza sua che cercava di osservare tutti e tutto, per meglio dare valore alla sua scelta.

Riuscì, con molta difficoltà a trovare un piccolo cantuccio dove potersi sistemare, e si sedette; dopo un minuto che era accomodato si addormento.

In questo momento inizia il suo viaggio parallelo, perché gli viene nuovamente in mente la visione del mattino, e d’improvviso tutto diventa chiaro.

La visione avuta dall’esploratore fu: gli apparse una donna, un obelisco,una casa in collina. Tutti visti singolarmente e al momento non avevano nessun legame, ne lui riusciva a darsi una spiegazione del,perché avesse avuto questa visione,visto che era una persona alquanto materialista.

Dopo circa due giorni di viaggio, arriva in una stazione, piccola, e molto carina,e si trovava in collina, questo all’inizio gli sembrava un continuo della visione ,ma immediatamente sceso dal treno si rese conto che così non era,perché non trova al momento nessun luogo in comune con la sua visione, s’incammina verso il centro del paese, deciso ad acquistare degli indumenti invernali,visto che nel paese ove era giunto c’era una temperatura alquanto rigida.

Entrato in un bazar multietnico, si diverte ad osservare tutto quello che è poggiato sugli scaffali, viene attirata la sua attenzione ,da uno stranissimo indumento, un parca color verde marcio, con riflessi azzurro celo, immediatamente lo prova e vedendo che gli cade a pennello, si dirige verso la cassa, per pagare il prodotto.

Dopo aver atteso il proprio turno, per pagare il parca,è finalmente giunto alla cassa c’è una ragazza, dall’età indefinibile ma sicuramente giovane, era in una sola parola magnifica, aveva la pelle color sabbia, gli occhi color oceano, le labbra carnose color mattone, fu immediatamente attratto da quella bellezza femminile, nella sua mente prima che fosse conclusa l’operazione di pagamento, cercò delle parole per attirare la sua attenzione, in modo inatteso disse: sono appena giunto in paese, posso avere il piacere di invitarti a cena?

La magnifica ragazza in modo del tutto naturale, rispose chiudo il bazar fra un’ora se vuoi puoi aspettarmi..

Immediatamente l’esploratore rispose di si, chiese anche alla ragazza se nelle immediate vicinanze esisteva un luogo,ove si potesse sistemare, perché aveva intenzione di fermarsi un po’,in questo paesino.

La ragazza gli indicò un bed &breakfast, lui, la ringraziò e gli disse che all’ora stabilita sarebbe venuto a prenderla.

Durante la cena, venne difficile ad entrambi trovare un ’argomento in comune per poter dialogare, “(come sempre il fato mette il suo zampino)”, la curiosità della ragazza, fu attratta da una spilla che l’esploratore aveva sul maglione, immediatamente chiese la provenienza, e il nostro uomo,disse che era un regalo di alcuni amici d’infanzia e neanche lui ne conosceva ne la provenienza ne il significato di quei strani simboli disegnati sopra.

Da qui si persero, in chiacchiere splendide e in modo inaspettato nacque un feeling, fra i due personaggi, che si concluse in casa di lei, davanti ad un camino acceso.

La mattina successiva, di buon ora lei sia alzò,preparò la colazione e senza fare il minimo rumore per evitare di svegliare l’esploratore, si preparò per andare ad aprire il bazar, gli lasciò un dolce biglietto con la seguente dicitura: “ mio fantastico uomo, ti aspetto in negozio per pranzare insieme e per parlare di questa tua apparizione nella mia vita,un bacio.”

L’uomo svegliatosi, quando il sole era gia alto in cielo, la prima cosa che notò, appena sveglio fu il vassoio con la colazione, e il biglietto che c’era su; andò al bagno e subito dopo si sedette in cucina per fare colazione,è leggere il biglietto, nel prendere visione di quelle parole il suo stupore fu esaltante.

S’incontrarono in un piccolo bar non distante dal bazar, e li a differenza della sera precedente si persero in una lunga discussione.

La ragazza lo mette al corrente, che lei in parte conosce il motivo che la spinto ad intraprendere questo viaggio, però può dirgli poco, visto che lei rappresenta solo il primo passo di un lungo percorso,che sta per affrontare e che lo porterà molto lontano dai luoghi che per il momento sta vivendo.

Lui incuriosito da queste affermazioni, chiede come fa a sapere tutto questo,visto che non si erano mai conosciuti prima;

La splendida donna, afferma che nella sua vita precedente , lei era una chiromante e che questi eventi li aveva predetti ad un uomo che l’aveva consultata, con il quale ebbe un figlio e lui era un discendente di quell’uomo.

Adesso per l’esploratore,incominciano a schiarirsi alcuni lati della visione avuta nel treno, e inizia a collegare i tre punti cardini della visione.

Finito il pranzo, la coppia si lascia, dandosi appuntamento alla sera; e il protagonista inizia

ad esplorare il paesino dove si trovava in cerca di indizi che li dicessero che strada avrebbe intrapreso quando sarebbe giunto il momento di partire.

Passeggiando lungo il corso principale,nota due strani avvenimenti: il primo vede una donna anziana con il colore degli occhi uno diverso dall’altro;secondo nota un bimbo in fasce con una voglia sulla mano, uguale al disegno che lui ha nel spilla appuntata sul maglione.

Prende a mente questi due particolari,perché la sera vuole parlarne con la sua donna;continua la sua passeggiata ma non accade più nulla.

Ritornato in stanza per darsi una rinfrescata, avviene un nuovo episodio, trova sul letto e non si spiega come; una rosa gialla,un tulipano verde, e un’azalea rosa con riflessi marroni.

Dopo aver fatto una doccia ristoratrice, scende in strada e prima di andare a prendere quella magnifica ragazza,passa dal ristorante dove erano stati la sera precedente per prenotare un tavolo per la cena;ed avviene un altro episodio che lo lascia senza parole;nota una fotografia discretamente grande di un obelisco, sito in una regione remota a sud di dove si trovava lui al momento.

Dall’emozione che prova per tutti questi indizi, una volta entrato nel bazar non riesce a trattenere le parole deve comunicare tutto alla donna,non curante della confusione all’interno,parte come un treno,quasi tutti lo presero per pazzo,perché farfugliava delle parole incomprensibili, l’unica persona che riusciva ad interpretare tutto ciò che stava accadendo, fu un uomo, sulla cinquantina, stempiato e con il pizzo stile sparviero.

Quando finì di parlare, l’uomo l’avvicinò e si presentò, dicendo di essere molto interessato da ciò che lui stava raccontando alla proprietaria del bazar.

In un primo momento l’esploratore non presta attenzione alle parole dell’uomo,ma appena questi gli disse di essere il proprietario del ristorante dove lui aveva prenotato la cena, si blocco di colpo;è immediatamente gli fece una domanda: in che luogo e come si chiamava la città dove aveva scattato la foto dell’obelisco.

L’uomo con un tono molto pacato rispose, Freisca; a sua volta l’esploratore chiese dove si trovasse questo luogo, l’uomo sempre pacatamente in un territorio nel quale noi non possiamo mettere piede, ma tu sicuramente troverai il modo per riabilitarci tutti, cosi che noi potremo tornare.

Dopo queste affermazioni,senza nessuna spiegazione l’uomo scomparve; il nostro protagonista, si mette in uno spazio libero e mentre aspettava la chiusura del bazar, si immerge nei suoi pensieri e ricorda tutti gli avvenimenti del pomeriggio.

Finalmente,sembra passata un’eternità, è arrivata l’ora di chiusura e i due amanti si avviano verso il ristorante, entrati dentro, l’esploratore con lo sguardo cerca l’uomo distinto visto nel pomeriggio dentro il bazar; ma non lo vede.

Si accomodano al loro tavolo, ordinano ed iniziano a parlare, la donna chiede se può nuovamente raccontargli con maggiore calma cosa gli è accaduto il pomeriggio.

L’esploratore, con una flemma inaspettata, incomincia in modo dettagliato a raccontargli gli episodi,comprensivo dell’incontro avuto dentro il bazar.

Lo interrompe, quando inizia a parlargli del proprietario del ristorante,dicendogli che sicuramente l’uomo era un’apparizione che vedeva solo lui;visto che il proprietario del ristorante era morto dieci anni prima.

L’esploratore rimase di stucco; a sua volta chiese alla donna, come poteva capitare una cosa del genere è, perché proprio a lui?

La donna : forse non ricordi che tu sei il discendente dell’uomo con il quale io nella mia vita precedente ho avuto un rapporto.

Questo,ti dovrebbe far capire quanto tu possa essere sensibile e predisposto alla vita parallela;

L’esploratore,improvvisamente si sentì in dovere di raccontargli, di sua moglie e dei suoi figli, lasciati improvvisamente, e della vita che svolgeva in quella città.

La donna annui, e controbatte dicendo, tutto questo fa parte di un progetto che al tuo prossimo step, incomincerà a schiarirsi e i nuovi incontri che farai te lo dimostreranno.

Conclusero la cena;con un velo di mistero, tornarono a casa della donna, lì continuarono a parlare di tutti gli avvenimenti fino ad addormentarsi.

Ebbero entrambi una notte, molto agitata, lui, perché non si dava pace per ciò che gli aveva rivelato la donna, lei perché era entrata in lei la chiromante.

Che gli aveva rivelato, che il prossimo step dell’uomo di sarebbe verificato, nei pressi di una cittadina al confine di Freisca.

La mattina successiva la donna ,svegliò l’esploratore molto presto,aveva il bisogno di comunicargli il suo sogno,perché doveva partire immediatamente alla volta di Rasin; cittadina nelle immediate vicinanze di Freisca.

L’esploratore, per niente sbalordito dalla notizia, iniziò i preparativi per il viaggio che doveva affrontare, ormai si era convinto della sua nuova realtà, e gli era abbastanza chiaro cosa doveva fare; decise che al tramonto sarebbe partito.

Gli indizi che aveva ha disposizione, in parte lo tranquillizzavano,in parte lo agitavano,voleva capire se anche lui aveva avuto una vita precedente,oltre ad essere il discendente di un uomo misterioso; ed ultimo punto voleva capire cosa trattassero i simboli che aveva disegnati sulla spilla.

Gli strani simboli della spilla sono:una linea curva con all’estremità destra due cerchi concentrici,e alla estremità sinistra un cerchio colorato di verde e giallo., ed al centro un obelisco stilizzato.

In un'altra zona del territorio, un uomo che ha una vita molto abitudinaria e stabile, parlando con un suo fraterno amico gli confida che da un pò di tempo vive delle innumerevoli sensazioni riguardo ha delle improvvise azioni che non ha mai fatto ma che ha come l’impressione di averle gia vissute.

Questo non riesce a spiegarselo, visto che lui, è scettico di fronte a questo tipo di realtà;ed in oltre è anche ateo.

Il suo amico, non lo prende sul serio anzi ci scherza anche su, vedendo la seguente reazione il nostro uomo lascia perdere, fa finta di nulla.

Dopo qualche settimana da questo dialogo avuto, era fermo in fila ad un semaforo, improvvisamente gli si affianca una macchina con all’interno due splendide donne,una delle quali aveva un tatuaggio raffigurante uno strano disegno.

Lui osserva queste donne, ed i suoi occhi cadono sul tatuaggio, all’apparenza tutto normale, ritiratosi a casa, accende il suo impianto audio video lo sintonizza nel suo canale musicale preferito, sta suonando una canzone dove in controluce appare un disegno del tutto identico al tatuaggio della donna vista qualche ora prima.

Alla visione di tale disegno, in un primo momento rimane perplesso, ma poi ripensando alle parole del suo amico non fa caso; e continua nelle sue normali faccende di casa.

Il giorno dopo come sempre fa i suoi normali giri di lavoro, essendo un promotore finanziario, mentre stava visitando un famiglia sua cliente, accade per la prima volta un episodio che lo lascia esterrefatto!!

Quando si avvia all’uscita dell’abitazione della famiglia sulla parete del corridoio nota un quadro raffigurante il disegno visto il giorno precedente, la prima cosa che gli viene in mente è di chiedere che significato avesse quel disegno; il capo famiglia risponde, che non sa nulla, perché quel quadro lo aveva acquistato presso un mercatino delle pulci qualche anno addietro.

L’uomo decide di iniziare un indagine, per risalire a quel disegno e capirne i significati, visto che in due giorni gli era apparso per ben tre volte.

La prima cosa che fa, si reca presso l’archivio nazionale, sezione disegni, per vedere se riesce a trovare qualche traccia; ma dopo quasi due giorni di ricerche non è approdato a nulla; la sua presenza viene notata da un inserviente molto anziano, che al terzo giorno che andava negli archivi, si decide a fermarlo per chiedere come mai venisse con questa frequenza in un luogo così poco frequentato.

L’uomo incuriosito dalle domande dell’anziano inserviente, spiega in modo dettagliato il motivo che lo ha portato a visitare quei luoghi, a sua volta l’inserviente per niente stranito da quel racconto lo indirizza a visitare un ala dell’archivio dove potrebbe trovare delle risposte in merito a quel disegno; il nostro uomo recatosi nell’ala indicatagli dal’inserviente riesce dopo un’ora di ricerche a trovare un disegno simile a quello visto in casa del suo cliente; immediatamente si reca dall’inserviente per capire se lui ha maggiori informazioni riguardanti il disegno trovato.

L’uomo quando vide il disegno,capì immediatamente quale disegno cercasse , portò il nostro promotore finanziario nelle cantine dell’archivio lo fece entrare in luoghi che non erano visitati da uomo da oltre cinquantanni, lui si muoveva perfettamente come se quella fosse casa sua, prese una carpetta dal mobile che si trovava all’interno della stanza principale e l’apri!!

Il primo foglio che era all’interno rappresentava un disegno, che appunto era quello visto dal promotore finanziario nelle tre occasioni precedenti la sua indagine agli archivi, il disegno era così composto: una linea curva con all’estremità destra due cerchi concentrici, alla estremità sinistra un cerchio colorato di verde e giallo, ed al centro un obelisco stilizzato.

Quando lo vide il promotore chiese all’inserviente cosa rappresentasse e lui con molta tranquillità rispose: questo è lo stemma di una grande famiglia vissuta molti anni fa, che all’inizio della loro vita, vissero un periodo florido, nella seconda parte della loro vita furono costretti a ricorrere alla chiromanzia per prevedere le loro continue disavventure, causate dal gioco d’azzardo praticato dal padre.

Immediatamente gli venne una domanda in mente, lui che parte avesse in questi avvenimenti e perché gli era apparso questo disegno.

L’anziano inserviente di fronte a questa domanda in un primo momento cercò di eluderla, ma quando il promoter divenne insistente, diede una risposta che però non soddisfaceva a pieno la domanda iniziale e il promoter continuò a domandare.

Di fronte a questa insistenza l’anziano si vide costretto a rivelare e raccontare la verità sul suo passato.

Gli disse che lui aveva un fratello che al momento stava vivendo le sue stesse sensazioni e il richiamo del disegno li stava facendo avvicinare pur non essendosi mai ne conosciuti ne visti.

Il promoter restò senza parole di fronte a queste rivelazioni, e chiese inoltre come faceva lui ad essere così dettagliatamente informato, riguardo a questa vicenda e lui che parte aveva in questa storia; in un primo momento come aveva fatto precedentemente cercò di sviare la domanda, ma subito dopo si rese conto che dovevano venire alla luce tutti gli avvenimenti del passato se voleva ritornare a vivere nella sua città natale.

Amava così tanto Freisca che non voleva più vivere lontano da essa e che gli ultimi anni di vita voleva ritornare a calpestare quei splenditi prati e a bagnarsi nelle splendide acque che bagnavano la sua città.

Quando il promoter si riprese dalle tante novità appena apprese, ritornò a casa ,dicendo all’inserviente che il giorno dopo sarebbe tornato per mettere giù un progetto, per capire come e cosa doveva fare, primo per rintracciare il fratello, secondo per capire che città fosse questa Freisca e che incidenza aveva sulla sua vita, dicendo questo salutò l’anziano è andò via.

Il promoter si ritirò a casa, essendo single pensava lui alle faccende di casa e lo ritroviamo davanti ai fornelli, intento nella preparazione di un piatto per la cena, squilla il telefono, risponde e dall’altro lato della cornetta si sente una voce femminile che gli chiede come erano andate le ricerche negli archivi; lui in un primo momento per istinto stava per raccontare tutto quello che gli era accaduto, perché la sua voglia era immensa, ma quasi subito si blocco perché si chiese fra se e se chi fosse quella donna e come faceva a sapere delle sue ricerche, e cosa ancora più importante come faceva ad avere il suo numero telefonico.

Quando si riprese da tutte queste domande che gli frullavano nella mente, Il nostro uomo disse: chi sei?

Lei gli rispose di essere la figlia dell’anziano inserviente dell’archivio e che il padre gli aveva raccontato tutto quello che era accaduto nei giorni passati, e che lo stava contattando , perché voleva aiutarlo nella programmazione del suo viaggio, visto che lei, si sarebbe messa in viaggio insieme a lui, per avere anche lei delle risposte , riguardo alla sua vita.

Il promoter, chiese dove si trovasse, perché aveva voglia di conoscerla e non riusciva ad aspettare il giorno successivo, lei disse che poteva passare a prenderla e gli avrebbe fatto molto piacere conoscerlo.

Così la nuova coppia si conobbe, ed iniziarono a parlare delle loro vite da bambini e pian piano mentre raccontavano si accorsero di avere dei punti in comune, ed era evidente al momento che non c’era nessun legame tra loro, la cosa che colpì maggiormente l’uomo, quando la donna si levò, il maglione e rimase con le braccia scoperte. notò, il tatuaggio, era il disegno che aveva cercato negli archivi.

Lui le chiese dove avesse fatto quel tatuaggio e come mai aveva scelto proprio quel disegno; la donna si fermò un attimo a riflettere, poi rispose che il tatuaggio lo aveva dalla nascita, e non sapeva la provenienza di quel disegno, e gli disse anche di aver sognato la notte precedente il loro incontro una casa in collina; non si riusciva a spiegare il significato di tale sogno.

Visto che la cosa iniziava a complicarsi e anche parecchio, il promoter decise di andare a casa dell’anziano inserviente e farsi spiegare in modo dettagliato, la storia di questa città, dal nome Freisca.

La donna disse di attendere il mattino successivo, perché quando il padre si addormentava, non riusciva a sentire più niente, avrebbero fatto della strada inutile.

Arrivati a quel punto, decisero di cenare insieme e stettero veramente bene, quando finirono di cenare, si trasferirono su il divano davanti al camino e l’atmosfera incominciava a riscaldare; entrambi però cercarono di non andare oltre, perché si spaventavano che magari erano fratello e sorella.

Il mattino successivo, dopo aver passato la notte insieme ma in camere separate, si recarono agli archivi.

Il padre quando li vide arrivare insieme, quasi stava per svenire, questo fece capire che lui sapeva molto di più, di quello che aveva raccontato ad entrambi.

Decisero allora, di venire a capo di questa faccenda con qualunque tipo di risorsa, l’importante che l’inserviente dicesse loro tutta la verità.

Quando furono tutti e tre insieme i due giovani, iniziarono a fare domande a raffica, anticipando le risposte dell’anziano se le avesse eluse, loro sarebbero andati avanti lo stesso.

Di fronte a questa insistenza e caparbietà l’uomo cedette, ed inizio nel suo racconto: disse, che la città di Freisca aveva dato i natali a moltissimi uomini illustri oggi rappresentanti in tutto il globo, uno di questi era il loro nonno; da qui subito una domanda da parte della ragazza: loro erano fratello e sorella, non solo la risposta fu affermativa, in più l’anziano inserviente disse che avevano un altro fratello che al momento viveva delle sensazioni del tutto simili alle loro.

Il promotore allora chiese chi fossero i loro genitori e come mai erano stati divisi, l’anziano disse che i loro genitori furono costretti ad andare via da Freisca, insieme ad i nonni paterni, perché le loro idee sia politiche, che di economia, non collimavano con chi stava al potere in quegli anni e per evitare che le loro colpe ricadessero sui figli, preferirono affidarli a dei contatti al di fuori di Freisca, uno di questi ero Io;

La ragazza disse subito, che la loro separazione allora dipendeva da questo, l’anziano disse di si, in più chiese anche che fine avessero fatto sia i genitori che i nonni, lui rispose che erano morti e se volevano andarli a visitare dovevano recarsi a Rasin.

Il quadro cominciava a schiarirsi per i nostri protagonisti, però nella mente del fratello e sorella facevano capolino delle domande: primo chi fosse il loro fratello e se sarebbe stato facile rintracciarlo, secondo come si poteva essere così cattivi da far dividere una famiglia per evitare la morte,terzo dovevano immediatamente mettersi sulle tracce del fratello.

L’anziano inserviente , ricordò ai giovani che pur non conoscendosi, si sono trovati,(il caso!!), ed il loro fratello lo avrebbero sicuramente trovato, e non dovevano mai scordare il loro stemma di famiglia, la donna lo aveva tatuato sul braccio, il promoter ne aveva una copia nel suo portafoglio, ed il fratello lontano aveva una spilla rappresentante il disegno.

Questo era uno dei loro punti in comune che funzionava come fosse una calamita, e gli permetteva di non scordarsi le loro origini, e di avvicinarli nei momenti di bisogno, come stava accadendo adesso.

Prima di lasciarsi con l’anziano, entrambi i fratelli chiesero quale fosse il bisogno che li avvicinava, l’uomo rispose che il mese entrante ricorreva l’anniversario della caduta di Freisca e loro avevano i mezzi per farla rifiorire.

Questa affermazione li stupì. !!!

E si chiesero chi fossero, come potevano riuscire se neanche sapevano dove si trovasse la loro città natale, l’uomo disse di credere nel destino, perché come si erano ritrovati allo stesso modo al momento opportuno avrebbero saputo cosa fare.

L’anziano con quest’ ultima affermazione, gli augurò buona fortuna è raccomandò alla ragazza che aveva cresciuto, di osservare bene tutto ciò che li circondava e che gli capitava, nel breve periodo, avrebbero capito.

Dopo essersi salutati con l’anziano i due fratelli, escono dall’archivio e anche loro a loro volta si salutano per darsi appuntamento alla mattina successiva per incominciare a fare i primi programmi di partenza.

Avevamo lasciato il nostro esploratore intento nella programmazione del viaggio alla volta di Rasin.

Il mattino successivo alla decisione presa della sua partenza, l’esploratore si incontra con la donna del bazar al bar per fare colazione, i due apparivano molto sereni e allo stesso tempo felici, perché lei gli aveva appena comunicato che sarebbe partita insieme a lui.

L’esploratore gli chiese come si sarebbe organizzata con il suo bazar, lei con molta tranquillità rispose che lo avrebbe affidato per il periodo della sua assenza ad una sua amica d’infanzia che viveva in una cittadina li vicino.

Incontratasi dopo poco con questa amica, le diede le spiegazioni di rito e le disse anche che non sapeva quanto tempo sarebbe mancata, si salutarono e la donna si avviò verso casa per iniziare a preparare qualche bagaglio per il viaggio.

Dopo poco rincasò anche l’esploratore, dicendo che aveva lasciato la camera del bed & breakfast, e che lui era pronto per avventurarsi in questa loro spedizione.

La donna iniziò i preparativi per la cena e disse all’esploratore di andare nella sala è prendere una bottiglia di vino molto particolare, perché durante la cena dovevano brindare a questa loro avventura insieme.

Fu una cenetta molto bella, vivevano l’ansia della partenza ma contemporaneamente era euforici per il vino bevuto, e la loro serata si concluse davanti al camino facendo l’amore tutta la notte.

Di buon ora la mattina successiva si alzarono e completate le sacche di entrambi si avviarono verso la stazione; fecero circa tre ore di viaggio ed arrivarono in un piccolo paesino quasi a picco sul mare, da li presero una corriera che li condusse fino all’imbarcadero per prendere il traghetto che li avrebbe condotti nelle immediate vicinanze di Rasin.

Mentre aspettavano il traghetto, entrambi parlavano degli avvenimenti che avevano vissuto nei giorni precedenti e della facilità con la quale avevano stabilito un feeling, la donna disse anche che da qualche giorno, cioè da quando lui gli aveva raccontato degli incontri che aveva fatto nel centro del paese dove c’era il bazar, lei si sentiva più sicura e stimolata a credere alla sua vita precedente, a differenza di prima che ne aveva paura.

L’esploratore si senti congratulato da questa affermazione e la ringraziò con un sorriso a trecento sessanta gradi.

Essendo talmente coinvolti nei loro dialoghi non si accorsero neanche del tempo passato, e vedendo che non arrivava il traghetto, decisero di informarsi con i marinai della biglietteria, uno di questi disse: che per oggi non ne arrivavano più, ed il prossimo sarebbe stato il pomeriggio del giorno successivo.

Loro con molta tranquillità si avviarono alla ricerca di un luogo ove passare la notte, trovarono una locanda che ricordava molto il periodo florido degli anni ottocento, entrarono, e chiesero se era possibile passare li la notte, la proprietaria, ricordava soprattutto nell’abbigliamento proprio quel periodo, rispose di si è chiese se poteva avere il piacere di averli a cena, loro con un sorriso acconsentirono.

Andarono in camera, entrambi sentivano il bisogno di farsi una doccia e subito dopo stettero insieme, puliti e profumati scesero all’interno della taverna per cenare.

Li accolse all’interno della taverna un omino molto avanti negli anni lo si intuiva soprattutto dalle grosse rughe sotto il collo e a i lati degli occhi, ma arzillo come un giovane bimbo ancora in fase di crescita, li fece accomodare e senza dire niente schioccò le dita e fece portare le vivande; rimasero senza parole; per l’accoglienza, è mangiarono tutto con molto gusto.

Mentre cenavano l’omino chiese dove erano diretti, perché la loro non era una cittadina dove fermarsi, la bellissima donna rispose che erano in cerca di risposte, riguardo ad alcuni avvenimenti del loro passato, l’omino esclamo!!

State andando a Rasin ?

I due amanti, prima di rispondere si guardarono negli occhi con un senso di stupore, ma

Pensando ai giorni appena trascorsi, risposero di si, cercando di non far notare la loro meraviglia.

L’omino spiegò loro che quando sarebbero giunti in quel bellissimo paesino incastonato nelle rocce all’interno di una gola, sarebbero dovuti andare alla Locanda della Luna Rossa,dove c’era qualcuno che avrebbe potuto metterli al corrente su tutti gli abitanti passati e presenti.

Se avessero cercato risposte sul loro passato; idem se cercavano risposte sul loro presente.

La coppia dopo aver ascoltate le parole dell’omino, continuò a cenare e gustare tutte le meravigliose prelibatezze che gli avevano portato.

Ritiratisi in camera, iniziarono a parlare dei piccoli progressi che avevano fatto.

Si ripromisero che l’indomani mattina sarebbero stati puntuali per evitare di perdere il traghetto, adesso sentivano il bisogno di andare avanti.

La mattina successiva, scesi in taverna per fare colazione, si presentò nuovamente l’omino, con una novità; disse loro di avere voglia di ritornare a Freisca .

Entrambi si guardarono negli occhi e l’esploratore esclamò!!

Scusi lei come fa a sapere ,e perché ci cita il nome di questa città?

Lui con molta tranquillità dice che la sua vita è stata molto travagliata, ma riesce ancora a riconoscere le persone che lasciano le tracce.

(Anticamente in quel paesino dove si trovavano i nostri protagonisti, si raccontava che chi era portatore di bene e di avvenimenti, che risolvevano diatribe antiche, lasciasse una traccia di colore azzurro, , ma loro non potevano vederla).

Felici di aver sentito questa ultima affermazione sulla città di Freisca i due amanti si recarono all’imbarcadero, convinti che all’approdo della prossima città avrebbero dovuto andare a fondo sulle notizie raccolte sino ad ora.



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Il mattino successivo incontriamo il promoter e la sorella , alla stazione delle corriere, mentre cercavano la loro per Rasin, informandosi con gli addetti alle corriere, vennero a sapere che da quella città dove si trovavano non c’erano le corriere diretta per Rasin. Erano costretti a fare il viaggio o in taxi o con il battello che li avrebbe portati quasi alla città.

Decisero di prendere il battello ed affrontare il viaggio con maggiore tranquillità pur sapendo di impiegare maggior tempo, ma sicuri di riuscire a riordinare le idee per tutte le novità che avevano appreso.

Ritroviamo il fratello e la sorella sul battello in direzione di Rasin , entrambi erano molto felici di aver intrapreso questo viaggio, perché erano sicuri di riuscire ad avere delle risposte e contemporaneamente avevano l’opportunità di conoscersi visto che si erano appena ritrovati.

Seguendo alcuni consigli che gli aveva dato l’anziano inserviente degli archivi comunali (tutore della sorella), osservavano attentamente tutto e tutti, per cercare di captare qualcosa dai luoghi che stavano visitando con il battello;o per notare qualche viaggiatore che li avrebbe potuto aiutare nelle loro ricerche.

A metà strada il battello ebbe dei problemi al motore è si dovettero fermare nei pressi di una radura, il capitano disse: che avrebbero perso un paio di ore prima di poter riparare l’inconveniente che era capitato, se loro avessero voluto sgranchirsi le gambe a dieci minuti di cammino si trovava una cittadina, tutti i passeggeri ne approfittarono, compreso i nostri due protagonisti.

Con molta tranquillità si misero in cammino in direzione del paese, era una cosa stupenda, colori che si alternavano, uccelli svolazzanti, farfalle variopinte che si posavano sui fiori, mentre camminavano, parlavano di tutto quello che li aveva fatti giungere a questa decisione.

La sorella ebbe solo un dubbio, se mai sarebbero stati in grado di riconoscere sul serio, (come affermava l’inserviente) il fratello, e una volta tutte e tre insieme cosa sarebbe successo loro, e che tipo di risposte avrebbero avuto, da queste due città nelle quali erano diretti.

Dopo qualche minuto di cammino giunsero al paesino, immediatamente si diressero verso un bar, per potersi riposare e contemporaneamente rifocillarsi.

Entrati all’interno del bar , notarono quanto fosse caratteristico, era pieno di fotografie di ogni epoca, tutte con lo stesso tema , cioè il paese stesso.

Videro anche una parete nella quale erano appesi stemmi di ogni tipo, il promoter chiese alla sorella se gli rifaceva vedere il tatuaggio, per vedere se in mezzo a quegli stemmi ci fosse anche il loro, ne notarono uno discretamente simile, ma non chiesero nessuna informazione, appuntarono in un taccuino solo il disegno, giorno ed ora.

Avendo finito di riposarsi e rifocillarsi, ringraziarono la persona seduta alla cassa, pagarono il loro conto ed andarono via.

Avendo ancora qualche ora ha loro disposizione , prima di tornare sul battello, continuarono a gironzolare per il piccolissimo paesino, e notarono una bottega che vendeva souvenir , entrarono e fecero un giro, anche all’interno di questo negozio videro un disegno del tutto simile al tatuaggio, e segnarono sul taccuino anche questo.

Mentre uscivano dal negozio di souvenir, la sorella chiese cosa stava accadendo, visto che in due diversi negozi avevano visto un disegno simile al loro stemma, e come mai era accaduto che il battello si fosse rotto proprio nelle immediate vicinanze di questo paese.

Al momento entrambi pensavano che queste erano domande senza risposta, ma non si persero d’animo, anzi erano maggiormente stimolati ad andare avanti in questa faccenda nella quale si erano imbarcati.

Avviatisi nella strada di ritorno, per risalire sul battello, a differenza dell’andata notarono, una quercia sicuramente secolare, che aveva dei disegni intagliati stavolta uguali al loro stemma.

Tutte queste apparizioni di questo strano disegno,e di questi incontri di vari personaggi che hanno tutti come fulcro portante la città di Freisca, avvenuti sia alla coppia di amanti sia alla coppia di fratelli, ci porta a far conoscere e parlare della città di Freisca, loro città natale.

Codesta città era molto fiorente a metà dell’ottocento, le principali attività erano il commercio con la vicina Rasin , la cultura ed infine le arti magiche, tutte queste produttività attiravano moltissime persone, sia oneste che malvagie, esse andavano nella ridente cittadina per vendere ed acquistare prodotti, per consultare i tantissimi uomini e donne che si spacciavano come chiromanti, o conoscitori di chissà quali arti magiche e i tantissimi uomini di cultura che dispensavano il loro sapere, nel campo della medicina, dell’astrologia, e per migliorare le tecniche del commercio.

La città nel periodo di maggiore splendore, era governata da due antiche famiglie nobili, dedite all’onestà e l’altruismo, che andavano d’accordo su tutte le problematiche che vivevano quotidianamente, questo idillio, ebbe dei problemi, quando si riuscì ad insinuarsi con escamotage poco consoni per il periodo una famiglia , che cercava il più possibile di trarre un profitto personale da tutte le attività della ridente Freisca.

I problemi che portarono le tre famiglie a scontrarsi l’una con le altre, furono derivati dalle arti magiche, perché l’ultima di queste famiglie giunta nel governo della città , diceva nei consigli cittadini che si tenevano quotidianamente, di non dire sempre la verità a chi consultava le varie chiromanti, in modo tale da attrarre sempre più persone e far spendere più soldi ai creduloni che consultavano i vari dispensatori di verità.

Questo modo di fare si scontrava con la naturale predisposizione della città all’essere onesta.

Il fulcro dello scontro fu derivato dal nonno paterno dei nostri protagonisti, che essendo , una persona particolarmente sensibile e ben disposta nei confronti del prossimo, sollevava un’infinità di perplessità nel modo di fare di questa terza famiglia,la quale dal conto loro sapendo ben sfruttare le arti magiche, con l’inganno riuscirono ben presto ad isolare il nonno, ed addirittura ad estrometterlo dal consiglio della città.

Questo portò la famiglia a preferire l’esilio, che continuare a vivere in una città dove loro non si riconoscevano più; e da questo esilio derivò, l’affidamento dei loro futuri nipoti a persone care che gia vivevano lontano da Freisca, con la promessa che quando sarebbero diventati adulti, dovevano essere messi a conoscenza di tutte le loro origini e le motivazioni per le quali erano stati allontanati da Freisca.

Il fattore scatenante che portò la nostra famiglia a preferire l’esilio, derivò dal fatto che la terza famiglia , sfruttando l’inganno, fece ammalare e morire la nonna paterna, il marito dal forte dolore insieme ai nonni materni e con dei fedelissimi amici(seconda famiglia,(avi della proprietaria del bazar) con la quale andavano d’accordo), scatenarono una guerra intestina.

Gli abitanti rimasti indenni da questi venti di guerra, in parte si trasferirono a Rasin, in parte trovarono riparo in altre città, dove poterono continuare ad esercitare le loro professioni.

I nipoti crebbero lontano, perché furono affidati a persone che erano rimaste illese dalla guerra ed avevano scelto di non vivere più a Freisca; ma la loro voglia di ritornare nella città natale era forte.

Le famiglie a cui furono affidati i nipoti, per evitare che i malvagi che assunsero il potere a Freisca li sterminasse, vennero messi al corrente che nella loro casa natale era nascosto un talismano che avrebbe potuto far rivivere la città di Freisca.

Questo fu il motivo per il quale, questi affidatati li tennero all’oscuro fino alla maggiore età.

Il richiamo del talismano è così forte che i nostri quattro protagonisti, intuiscono in modo molto naturale che dietro ai disegni che li accompagnano da tutta la vita ci deve essere qualcosa di grosso che li possa aiutare nel proseguo della loro vita.

Infatti la città di Freisca si trovava in collina, l’obelisco era il simbolo della città e la donna era la loro madre.

Codesti sono i tre elementi venuti in visione all’esploratore, ed esso fu anche il primo ad imbarcarsi nell’avventura che lo avrebbe riportato a far rivivere Freisca .

La sorella invece fu allevata fino alla maggiore età dall’inserviente degli archivi nazionali, è la madre per far si che la figlia fosse riconosciuta,gli impresse lo stemma di famiglia sul braccio, per farle avere sempre un segnale della sua precedente vita.

Ed il terzo fratello essendo il più piccolo era quello che aveva avuto i segnali più forti, fu il primo a compattare la famiglia, infatti lo troviamo in viaggio con la sorella.

La donna proprietaria del bazar, oggi attuale compagna dell’esploratore, era anche lei originaria di Freisca , ma faceva parte della famiglia amica dei nonni.

La città esercitava nei confronti dei suoi figli, un’ attrazione fortissima, perché all’interno, nella casa in collina,l’ abitazione dei nonni dei nostri protagonisti erano custodite delle antichissime pergamene, e un talismano che inserito nella giusta posizione avrebbe ridato la possibilità di leggere le pergamene.

Questa città originariamente quando fu fondata, aveva dato i natali a vari personaggi affermatisi successivamente, nel campo della magia e delle chiromanzia, ecco , perché i nostri protagonisti sentono così forte l’attrazione verso la città.

Essendo loro dei discendenti di un’antica famiglia di veggenti, tra le prime giunte a Freisca.

Chi al contrario aveva scelto di allontanarsi per vivere in pace, dopo la guerra che portò la distruzione a Freisca sente il bisogno di ritornare, perché inconsapevolmente vive la stessa sensazione dei nostri protagonisti, pur non avendo avi che avevano doni particolari.

Ritroviamo i due fratelli lungo il sentiero che li riportava sul battello, una volta su, rientrarono nella loro cabina, per fare l’analisi delle nuove tracce che avevano trovato nella

cittadina appena visitata.

Il viaggio proseguì con molta serenità, la sorella era sempre maggiormente convinta a proseguire e far luce su tutti gli indizi, a differenza il fratello era un po’ scettico, perché alcune cose da lui vissute non riusciva a spiegarsele.

Comunque, continuano ad andare avanti e mentre il battello si addentra maggiormente all’interno del fiume, in direzione di Rasin per i due fratelli i paesaggi incominciano a diventare familiari, come se li avessero vissuti da sempre; infatti notano anche i più piccoli cambiamenti della vegetazione ed addirittura notano anche delle nuove costruzioni sorte sul delta del fiume.

Il battello arrivato in porto, si ferma nelle immediate vicinanze di una casa di colore giallo, il fratello scettico, esclama: ma quando ero piccolo questa casa era di colore marrone?

La sorella lo osserva sbalordita e gli chiede: tu come fai a saperlo?

Lui con uno sguardo perso nel nulla; non so risponderti; è una cosa che mi viene da dentro, è talmente forte che non riesco a trattenere l’emozione, ma sono sicuro di essere gia stato in questi luoghi.



Scesi dal battello, si dirigono verso l’unico albergo della cittadina, dal nome stranissimo si chiamava l’incontro dei quattro; per prendere delle camere e darsi una lavata, dopo dieci giorni di viaggio sul battello.



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Finito di fare la colazione, saldato il conto e salutatosi con la proprietaria della locanda ed il gentilissimo cameriere, l’esploratore e la sua compagna, si avviano al porto con qualche ora di anticipo per prendere il traghetto, direzione Rasin .

Quando giunse il traghetto, andarono dal capitano, per chiedere quale fosse il percorso , egli rispose che dopo circa un giorno di viaggio, dipendeva molto dalle condizioni del mare, sarebbero dovuti scendere e dirigersi verso l’interno per andare a prendere il battello direzione Rasin.

I due amanti una volta capito il percorso si ritirarono nella cabina e con molta serenità, si cambiarono per andare nei grandi saloni della nave ed assistere allo spettacolo d’intrattenimento.

La mattina successiva, un marinaio bussò alla porta della loro cabina, dicendo che il capitano voleva conferire con loro; i due arrivati sul ponte di comando, furono immediatamente ricevuti dal capitano, il quale disse loro, di iniziare a prepararsi, perché via radio si era sentito con il capitano del battello che li stava attendendo all’incrocio , del mare con il fiume; questa alternativa avrebbe fatto risparmiare loro due giorni di viaggio.

In modo del tutto naturale, i due ringraziarono il capitano delle sue premure e chiesero come mai, lui faceva loro una cortesia così importante?

Lui rispose voi siete diretti a Freisca ?

La donna , anticipando la risposta dell’esploratore disse no ! siamo diretti a Rasin .

Li si chiuse il loro dialogo.

Tornarono nella loro cabina, per risistemare i bagagli ed apprestarsi all’appuntamento con il battello, quando lo videro, il capitano gli indicò il giusto punto dove veniva facile saltare.

Una volta sul battello, i due amanti si girarono per salutare il gentilissimo capitano e la donna con un sorriso smagliante gridò: Freisca è la seconda tappa del nostro viaggio; il capitano gli rispose, sarà la vostra meta, presto ve ne accorgerete.

Rimasti sulla punta del battello pian piano videro sparire all’orizzonte il traghetto, e si chiesero fra loro se anche il capitano non facesse parte di tutta quella schiera di segnali che avevano vissuto fino a questo momento.

Il viaggio proseguiva in modo molto tranquillo, i nostri due amanti osservavano i loro compagni di viaggio, per vedere se in mezzo a loro notassero dei personaggi o dei segnali nuovi da poter sfruttare per avere delle certezze maggiori.

Dopo quasi due giorni di viaggio il battello entrò nel porto di Rasin , i due salutarono il capitano,e si avviarono verso il centro del paese alla ricerca di un’ alloggio; dopo circa un quartodora di cammino, trovarono un’ albergo dal nome l’incontro dei quattro dove presero una camere matrimoniale.

Salirono in camera si diedero una rinfrescata, subito dopo scesero per fare un giro in paese, e informarsi sulle origini del paese stesso.

Inizialmente alle loro domande gli abitanti non furono molto loquaci, sino a quando non incontrarono una anziana donna, con un particolare strano aveva il colore degli occhi differenti; l’esploratore quando si accorse di questo segno, ricollegò immediatamente che una donna con le stesse caratteristiche l’aveva incontrata nella sua prima tappa, cioè il paese dove aveva conosciuto la sua compagna.

Con fare molto sicuro andò incontro alla donna e gli chiese se per caso, qualche giorno addietro lei non fosse stata in quel paese; la donna rispose in modo positivo e subito lui la travolse con una miriade di domande è dovette intervenire la sua compagna, per calmarlo ed iniziare un dialogo.

La prima domanda che fece la donna, chiese se lei era originaria di Rasin, ella rispose di no; lei era nata nel paese vicino dal nome Freisca, ma che purtroppo si era dovuta trasferire a causa di antiche diatribe fra i suoi avi ed altri personaggi cha avevano dimostrato di non amare Freisca.

Comunque continuò l’anziana, portava sempre nel suo cuore le sue origini e non vedeva l’ora di poter ritornare a Freisca.

Loro quando appresero questa notizia, ringraziarono molto la donna e con la promessa di rincontrarsi il giorno successivo si salutarono.

Rientrati in albergo, si avvicinarono alla hall, per prenotare la cena al ristorante, dopo si ritirarono in camera.

Nel frattempo la coppia di fratelli anche loro alloggiati nello stesso albergo, sono in giro per il paese , e la loro attenzione viene catturata da una bottega nella quale si vendevano dolciumi di produzione artigianale, entrati per gustare qualche prodotto, videro esposti dei dolciumi con la stessa forma del tatuaggio che aveva la ragazza sul braccio.

La sorella chiese, all’inserviente al banco, cosa significasse quel dolce realizzato in quel modo, la ragazza rispose, che era un antichissimo stemma, che ricordava le origini dei proprietari della bottega, è aggiunse che non erano in vendita, ne se realizzavano di nuovi.

I due fratelli sentirono di essere sulla pista giusta, gustarono qualche dolcetto e si diressero verso il loro albergo.

Anche loro una volta rientrati prenotarono la cena al ristorante, successivamente si ritirarono nelle loro camere.

Arrivata l’ora di cena entrambi le coppie si ritrovarono al ristorante, la casualità volle che si sedettero vicini di tavolo; durante la cena ci fu uno scambio di convenevoli molto educati ma nulla di più.

Finita la cena la coppia di fratelli si ritirò nelle proprie camere; mentre l’esploratore e la sua compagna si accomodarono al bar, per gustare un digestivo; restarono fino a tarda notte discutendo di tutto quello che avevano vissuto da quando si erano ritrovati a stare insieme.

Il mattino successivo, entrambi le coppie, avevano in mente l’esplorazione del circondario, visto che i risultati che avevano ottenuto nel piccolo paesino erano stati discretamente positivi.

Ritroviamo la coppia di fratelli in direzione, della strada che conduceva verso Freisca, alla scoperta di tutti quei luoghi caratteristici di Rasin.

Invece la coppia di amanti la ritroviamo mentre si addentra nella zona collinare di Rasin, in direzione del luogo sacro ove tutti riposano.

I due fratelli, si addentrarono dentro un castello, oggi diventato museo nazionale, ed incominciarono a visitare le sale, leggendo tutte le varie didascalie per vedere, se in mezzo trovavano degli indizi che potesse aiutarli a far luce sul loro passato.

La coppia di amanti, quasi giunta d’innanzi alle porte d’ingresso del luogo più sereno al mondo, si addentrano come fossero in un museo, e incominciano a leggere le lapidi.

Girovagando, notano dei cognomi a loro familiari o quantomeno che gli suonavano tali; fino a quando si ritrovarono davanti ad una lapide, in uno stato di abbandono, quasi del tutto coperta da erbacce ed arbusti, la loro attenzione fu attirata, da un disegno impresso,immediatamente si misero a ripulire il monumento funerario e pian piano vennero alla luce anche le foto dei sepolti.

Mentre erano all’interno delle sale del castello i due fratelli, notano un arazzo appeso al muro, era così composto: aveva una base rosso fuoco, con ai quattro lati i punti cardinali, ed inoltre c’erano disegnati degli stemmi, ed uno di essi era quello impresso sul braccio della ragazza; al centro dell’arazzo vi era un telescopio ed un bussola ed il disegno di un talismano con in evidenza le seguenti lettere: F.R.E.I.S.C.A., osservate distrattamente dai fratelli gli sembravano delle comuni lettere dell’alfabeto arabo, ma guardate con occhi più attenti, si accorsero che in realtà era il nome della città dalla quale provenivano i loro avi.

Questo per loro fu il segnale definitivo, erano finalmente arrivati alla soluzione del loro enigma.

Infatti si diressero verso l’ufficio informazioni per chiedere, delucidazioni sull’arazzo, e la ragazza li indirizzò nell’ufficio storico, li trovarono delle persone intente negli studi di vari cimeli storici, una di queste persone catturò la loro attenzione, stava studiando un’ antichissimo libro con i colori del tutto uguali all’ arazzo; si scusarono per l’ interruzione e chiesero se fosse possibile fargli una domanda, lui acconsentì.

La prima cosa che la ragazza fece, alzò la manica destra della camicia e gli fece vedere il tatuaggio; l’uomo si controllò a fatica per lo stupore, quando gli apparve quel simbolo, ed immediatamente li fece entrare in una saletta riservata per porre lui a sua volta delle domande.

Quando tutti e tre si ritrovarono da soli, lo storico chiese loro, se quel disegno se lo fosse tatuato di recente; la sorella con molta tranquillità rispose che lo aveva dalla nascita o quantomeno lei ricordava di averlo sempre avuto.

Lo stupore nello storico, continuava a crescere, e pose una seconda domanda: dove fossero nati, entrambi risposero che non sapevano dove fossero nati, ma sapevano dove e da chi erano stati allevati.

L’ultima domanda che pose: fu se sapevano di avere un fratello?

I due fratelli si guardarono negli occhi e simultaneamente risposero, non lo sappiamo, visto che noi ci siamo ritrovati di recente.

Ormai erano aperti a qualunque possibilità, anche quella di venire a conoscenza dell’esistenza di un altro fratello.

Lo storico, prima di salutarsi disse loro, di tornare il giorno successivo, perché avrebbero iniziato insieme una ricerca sulle loro origini.

Lui aveva forse capito chi erano i loro avi, ma aveva bisogno di maggiori certezze e più accurati controlli prima di sbagliare, ed illuderli.

Con queste parole si salutarono, e i due fratelli si avviarono verso il centro del paese; visto che si era fatta ora di pranzo si diressero verso un ristorantino caratteristico; entrambi apparivano sorridenti e felici, stavolta a differenza di qualche mese addietro, hanno delle giuste risposte, e oltretutto cosa più , importante non si fanno illusione di fronte a niente, sono disposti ad ascoltare le affermazioni dello storico.

Entrati dentro il ristorante, affamatissimi, ordinano del mangiare che sono abituati a trovare anche nelle loro città originarie, ma una dolcissima ragazza, dalle sembianze asiatiche, chiede se può indirizzarli su piatti tipici territoriali, loro acconsentono.

Iniziano a mangiare e gustare tutto, e di tanto in tanto il promoter, lancia delle occhiate alla cameriera di approvazione, sia per la scelta del cibo, sia ,perché era molto carina.

Ella entusiasta, del modo di fare, dei due turisti, approfitta per cercare di creare un contatto, più approfondito con l’uomo; dopo aver gustato tutto ciò che era stato portato loro, i due fratelli decidono di avviarsi verso un parco, del paese per rilassarsi; non prima però che il promoter prendesse appuntamento con la cameriera per la sera.

Il giorno seguente i due fratelli si recano nuovamente al castello, per venire a conoscenza dei risultati fatti dallo storico sulle loro origini familiari.

Incontratisi ancora una volta nella saletta riservata, lo storico li mette al corrente che il tatuaggio della sorella in realtà; è il loro stemma di famiglia e che la loro è una famiglia originaria di Freisca.

Inoltre leggendo alcuni libri ed interpretando e traducendo un manoscritto antichissimo è venuto a sapere che loro anno un fratello.

I tre personaggi continuano a dialogare sul loro passato, continuando a svelare misteri che incominciano pian piano a ricostruire il puzzle della loro vita, ed entrambi i fratelli sembrano essere molto soddisfatti dei risultati sin qui ottenuti.

Intenti nel pulire attentamente il monumento funerario i due amanti fanno venire alla luce sia le foto, sia il disegno.

I volti nelle fotografie non dicono nulla, tranne una somiglianza fra una donna e l’esploratore, a prima vista sembrava del tutto normale.

La cosa che sconvolse completamente sia l’esploratore che la sua compagna fu che quando venne alla luce il disegno, si accorsero che era quello che lui aveva disegnato sulla spilla e non si spiegavano questa similitudine.

I due fecero delle fotografie alla lapide, in modo tale da avere dei riferimenti da poter far vedere quando chiedevano informazioni.

Si recarono all’ingresso del cimitero, per parlare con i custodi e chiedere loro delle delucidazioni su quella tomba, interpellarono il primo, un baldo giovane , ma egli non seppe dirgli nulla di utile; dal secondo ebbero la medesima risposta.

Finalmente riuscirono a trovare un persona di mezza età, che sembrava avesse le informazioni giuste, infatti alla fine del loro colloquio li indirizzò al museo nazionale per avere maggiori dettagli.

Il giorno seguente l’esploratore e la sua compagna si recarono al castello, una volta dentro chiesero alla ragazza del ricevimento con chi potessero parlare per avere delle risposte su episodi storici.

Ella li indirizzò all’ufficio storico, aggiungendo anche che loro erano la seconda coppia nell’arco di due giorni che chiedevano le medesime informazioni.

Questo particolare incuriosì molto l’esploratore, ma non disse nulla.

Incontrati gli storici, chiesero chi fosse disponibile visto che erano tutti impegnati nelle loro ricerche; per avere delle delucidazioni sul cimitero della città di Rasin, si fece avanti un uomo, il quale chiese che tipo di informazioni desideravano.

L’esploratore, mostrò le fotografie della lapide allo storico, e chiese: primo cosa rappresentasse il disegno, secondo se avevano presenti nel museo degli archivi fotografici, per raffrontare le foto sulla lapide e capire chi erano i personaggi.

Lo storico non credeva ai suoi occhi, nel vedere quelle fotografie, nella sue mente immediatamente pensò che l’uomo che si trovava davanti al momento, sicuramente aveva un legame con i due che il giorno precedente erano andati a chiedere le stesse informazioni; ma non fece trapelare nulla.

Disse alla coppia che aveva bisogno di un giorno per fare le sue ricerche e che il giorno seguente sarebbe stato in grado di dargli risposte.

La mattina successiva per i nostri quattro protagonisti inizia splendidamente, nel paese di Rasin, splende un sole fantastico, i colori dei fiori presenti in ogni angolo del paese colorano l’ambente con tonalità stupende, tutti i residenti sembrano carichi di entusiasmo, ed il paese è animato come non mai.

La coppia di fratelli decide di riandare al castello per incontrarsi con lo storico e chiedere un ultima cosa; se sapeva dove erano sepolti i loro avi.

Mentre l’esploratore e la sua compagna prima di avviarsi al loro appuntamento, decidono di andare un pò al lago vista la giornata primaverile.

Quando il promoter e la sorella giunsero al castello, e incontrarono lo storico, questi fu tentato di metterli al corrente, sull’accaduto del giorno precedente, ma quando loro chiesero se a Rasin ci fossero dei loro avi sepolti, lui l’indirizzo verso il luogo sacro, non dicendo nulla.

Subito dopo pranzo, l’esploratore e la sua donna, si avviarono verso il loro appuntamento, e incontrato lo storico; questi li mette al corrente sui suoi progressi, dicendo loro che quelli sepolti sono i loro avi, il disegno rappresenta il loro stemma di famiglia ed in più ultima cosa, l’esploratore ha anche un fratello ed una sorella.

Quando l’esploratore sente quest’ultima affermazione dall’emozione cade per terra.

Ripresosi da questa notizia, l’esploratore si siede in poltrona ed inizia un dialogo con la sua amante e lo storico, entrando nei particolari di queste rivelazioni, chiedendo se sapeva dove fossero i suoi fratelli e dove erano sepolti i suoi familiari.

Lo storico dice che i suoi fratelli li aveva incontrati qualche ora prima, che i suoi familiari erano sepolti al cimitero di Rasin.

L’ultima domanda che pose l’esploratore fu se sapeva dove fossero adesso i suoi fratelli; egli rispose che purtroppo non lo poteva aiutare in questo.

Salutatosi, i due escono dal castello e si avviano in direzione del loro Hotel, l’esploratore aveva mille pensieri che gli attraversavano la mente, l’unica cosa della quale era sicuro, che la mattina successiva si sarebbe recato al luogo sacro, per conoscere la sua famiglia.

I due fratelli dopo essere venuti a conoscenza , che i loro avi erano sepolti al cimitero di Rasin,nella tomba che avevano ripulito il giorno precedente, decisero di prendere la corriera e fare un giro nei paesi intorno a Rasin.

La sera molto stanchi, dopo aver visto dei posti incantevoli, purtroppo senza riuscire a trovare nuovi indizi si ritirano in Hotel.

La mattina successiva di buon ora entrambi le coppie si recano al cimitero, ognuna di esse all’insaputa dell’altra.

Una volta arrivati al cimitero, l’esploratore e la sua compagna chiedono informazioni ai custodi se sapevano dove fossero sepolti delle persone originarie di Freisca; un custode rispose che dovevano cercare nella zona in collina del cimitero.

L’esploratore quando sentì questa affermazione, gli venne immediatamente in mente la visione che gli fece intraprendere questo viaggio, e disse fra se e se che adesso era sulla strada giusta è finalmente avrebbe avuto le risposte che cercava.

Avviatisi in direzione della parte collinosa del cimitero, iniziarono a scrutare ogni singolo monumento funerario, alla ricerca di quello ove erano sepolti i loro familiari.

Ritroviamo la coppia di fratelli all’ingresso del cimitero intenti nell’acquisto di fiori variopinti e profumati, subito dopo si avviarono verso il monumento funerario, per ridare vita alla tombe dei loro familiari, adornandola sia con i fiori sia con le candele acquistate in precedenza.

L’esploratore e la sua compagna dopo aver dialogato con il custode, decidono di dividersi per meglio cercare la tomba dei familiari, girando nella zona collinare, l’esploratore viene attratto da una coppia di persone intente nella sistemazione di un monumento funerario; con un richiamo fa un segnale alla sua donna è la fa dirigere in direzione di quel monumento funerario.

Entrambi le coppie una volta l’una di fronte l’altra fanno una scoperta che li lascia senza parole.

Istintivamente si rendono conto che fra loro esiste un legame, e che la tomba che hanno di fronte è la loro calamita; infatti osservando le foto ed il simbolo che c’è disegnato si accorgono delle somiglianze, contemporaneamente esclamano!!, noi siamo fratelli!!!

Intenti nel proseguo della pulizia del monumento funerario non riescono ha frenare l’eccitazione che li pervade, per la scoperta appena fatta.

Sono tutti esaltati, non riescono a placare le parole, che sgorgano dalle loro labbra come un fiume in piena, improvvisamente pur essendo all’interno di un cimitero, l’allegria prende il sopravvento.

Con molto affetto è commozione tutti e quattro insieme, finiscono di pulire ed adornare la tomba dei loro avi, cercando il più possibile di placare l’euforia che vivevano.

Ritroviamo i quattro all’interno di una tipica osteria della città di Rasin, intenti nel raccontarsi le loro vite; è come erano giunti in paese.

L’esploratore essendo il primogenito ed anche il primo ad aver ricevuto i segnali che gli anno fatto intraprendere questo viaggio, è molto curioso di capire se anche i suoi fratelli hanno ricevuto delle sensazioni simili, e cosa pensano loro di questa nuova vita che hanno appena scoperto.

La prima a rispondere fu la ragazza, la quale dice, che da quando si è unita con il promoter, vive una simbiosi che la fa sentire al sicuro e che aveva sempre avuto la sensazione sin da piccola che al suo albero mancassero dei rami.

Il promoter sottolinea, che adesso che si erano ritrovati lui si sentiva più completo, e le sue sensazioni di percezione del futuro improvvisamente si sono chiarite, gli capita mentre dorme di sognare cose splendide,a differenza del passato che sognava sempre episodi negativi o addirittura non sognava affatto.

Al momento i nostri quattro personaggi sembrano essere convinti che manchino solo poche tessere per completare il loro mosaico, è sono tutti d’accordo che le ultime risposte le troveranno al museo nazionale di Rasin..

Infatti ognuno di essi racconta, ciò che ha visto all’interno delle sale e le risposte che ha dato loro lo storico.

L’esploratore quando sente dal fratello il racconto sull’arazzo esposto in una delle sale, chiede di descrivergli tutto nei minimi particolari, perché è convinto che in quell’arazzo troveranno altre risposte che serviranno, per raggiungere Freisca.

Il promoter dice che la soluzione migliore è di recarsi la mattina successiva al castello, così lo porterà nella sala dove era esposto l’arazzo.

Mentre erano all’interno dell’osteria i nostri quattro protagonisti sono talmente immersi nelle loro discussioni, che il tempo scorre con una velocità inaudita e vivono una serenità che ognuno di loro separatamente non aveva mai vissuto.

Contemporaneamente attorno a loro sembra crearsi un alone di gioia e mistero, che quasi contagia gli altri avventori dell’osteria.

Dopo aver abbondantemente mangiato e bevuto, decidono di ritirarsi in Hotel, ancora non sanno che alloggiano tutti nello stesso,dopodichè le coppie si dirigono al banco per richiedere la chiave, rimangono senza parole; perché non si spiegano come nei giorni precedenti non era mai capitato d’incontrarsi.

Tutto queste situazioni , aumentano in loro la convinzione che il destino li ha uniti per uno scopo ben preciso che ancora devono affrontare.

La mattina successiva si recano al museo , per ispezionare con maggiore attenzione l’arazzo e cercare di avere nuove risposte dallo storico.

La cosa che colpisce l’esploratore quando vede per la prima volta l’arazzo è il talismano,perché ha l’impressione di averlo gia visto ma non ricorda esattamente dove.

Lo storico li mette al corrente che in una traduzione che ha fatto di un testo antico, ha notato che il simbolo che loro portano sempre è un antichissimo sigillo nobiliare di una famiglia che prima di trapiantarsi a Freisca, viveva e dominava i territori del Nord, erano padroni quasi di un intera nazione, ed in seguito a varie guerre sono stati esiliati dai nuovi padroni di quei territori; però ancora non ne era certo, perché non aveva del tutto tradotto il testo doveva continuare a documentarsi, esistevano delle carte dove i discendenti potevano esercitare il diritto di proprietà pur essendo passato un secolo da quegli avvenimenti, perché i nuovi padroni non avevano redatto dei nuovi documenti.

Altro tassello di un futuro che stanno per intraprendere alquanto pieno di mistero; lo storico

aggiunge che l’arazzo esposto nella sala rossa, era il tappeto d’ingrasso del castello dove abitavano i loro avi e gli oggetti disegnati rappresentavano i simboli della loro forza e potere.

Ed in particolar modo il talismano, che riteneva fosse ancora oggi custodito da qualche parte a Freisca, saputo aprire ed interpretare , dava l’accesso al luogo dove erano custoditi gli incartamenti.

Alla conclusione delle parole dello storico, improvvisamente all’esploratore venne in mente dove aveva gia visto quel talismano, quando si trovava nel paesino dove aveva incontrato la sua donna.

Un pomeriggio passeggiando aveva visto una anziana signora con il colore degli occhi differenti, lui riflesso nei suoi occhi vide il talismano.

Quando concluse il suo racconto tutti decisero di andare immediatamente alla ricerca di questa donna.

I due fratelli è la compagna dell’esploratore dissero di organizzarsi per la partenza, perché sarebbero dovuti tornare indietro, al suo paese d’origine per cercare di rintracciare l’anziana signora, l’esploratore li bloccò dicendo che aveva avuto modo di parlarle , ed ella gli disse che lei era originaria di Freisca e che sarebbe venuta a vivere a Rasin, di conseguenza dovevano cercare proprio nel paese dove si trovavano.

Dopo aver salutato lo storico, ripromettendosi di aggiornarsi in modo reciproco sulle nuove scoperte che avrebbero fatto; si avviarono verso l’uscita del museo.

La compagna dell’esploratore disse:

andiamo al comune è chiediamo se ultimamente ci sono state persone che hanno richiesto la residenza.

Così il mattino successivo si recarono in comune per iniziare questa nuova ed appassionante ricerca, quando si presentarono allo sportello , il signore che era preposto per tale lavoro, chiese perché avevano bisogno di quell’informazione, visto che non era una richiesta così frequente , la compagna dell’esploratore allora spiegò, che si erano trasferiti da pochissimo a Rasin, e siccome stavano effettuando delle ricerche storiche avevano bisogno di aggiornare i loro archivi con tutti i residenti di Rasin; l’uomo acconsenti rilasciandole la lista completa di tutti quelli che ultimamente avevano fatto richiesta di residenza.

Era una lista con circa una ventina di nomi, la maggiorparte erano di uomini giovani, ma erano presenti tre nomi di donne di una certa età che sembrava rientrassero nell’età della donna vista nel paese d’origine della compagna dell’esploratore.

Si sentivano particolarmente fortunati e si avviarono in direzione del primo indirizzo della lista .

Arrivati sotto la casa e suonato il campanello, una voce roca rispose chiedendo cosa volessero, l’esploratore disse che erano degli incaricati per un sondaggio ed avevano bisogno di conoscere i componenti della famiglia, scese un uomo e disse che il suo nucleo familiare era composto da tre persone: una donna di cinquantadue anni , lui che ne aveva cinquantasette ed il loro figliolo che al momento si trovava all’estero.

L’uomo chiese cosa trattava il sondaggio, e il promoter disse che serviva all’aggiornamento delle liste comunali visto che loro avevano da poco chiesto la residenza;

ed aggiunse anche se potevano conoscere la sua consorte, l’uomo rispose che purtroppo non potevano conoscerla , perché era morta da un mese.

I fratelli allora compilarono dei moduli e si salutarono con l’uomo, avviandosi verso il secondo indirizzo.

Si incamminarono verso la periferia del paese di Rasin, e salirono un bel po’ verso la montagna che dominava la cittadina, arrivati in zona collinare videro una abitazione su due livelli, sicuramente era una casa molto antica , perché la tipologia di costruzione faceva ricordare il periodo dell’ottocento.

Giunti davanti il cancello d’ingresso suonarono la campana che serviva ad annunciare gli avventori, dopo vari colpi si affacciò sul portico un anziana donna con un sorriso smagliante che fece loro un segnale di entrare in giardino.

Li fece accomodare su un divano di forma ovale che si trovava sul portico, e disse, vi aspettavo da tanto tempo e le mie preghiere sono state esaudite visto che siete finalmente giunti.

I quattro a questa affermazione rimasero senza parole.

Presasi di coraggio per la notizia, la sorella tatuata, disse all’anziana di ripetere l’affermazione e come facesse a sapere chi erano loro.

L’anziana donna disse di mettersi comodi , perché adesso avrebbe raccontato la storia della sua vita e del modo come sapeva chi fossero.

Tutti e quattro erano a bocca aperta ansiosi di conoscere la verità, sicuri che fosse la donna incontrata dall’esploratore nel paese d’origine della sua compagna, anche perché aveva gli occhi di colore diverso.

L’anziana signora iniziò con una esclamazione : FINALMENTE!!!.

Dopo tanti anni che aspetto tutte le mie preghiere sono state esaudite, ho davanti ai miei occhi i discendenti della famiglia più nobile e antica di Freisca.

Coloro i quali ridaranno luce alla nostra amata città; la sorella improvvisamente la interruppe dicendo che non era la prima volta che sentiva questa affermazione nei confronti di Freisca, chiese come mai era così amata questa città; l’anziana donna rispose che aveva dato i natali a talmente tanti personaggi illustri, fra i quali i loro genitori ed i loro nonni, che l’avevano resa famosa nel mondo da creare una fonte di ricchezza inesauribile, e gli abitanti ne erano talmente orgogliosi a tal punto da trattare la città come fosse casa propria.

Ed in seguito a causa di questa fonte di guadagni ci furono delle persone prive di scrupoli che portarono la città al totale sfacelo, ed i loro abitanti furono costretti a trasferirsi per evitare la morte.

La città purtroppo pian piano si spense, ma il loro nonno prima di morire lanciò una profezia che negli anni a venire quattro persone due uomini e due donne avrebbero ridato luce a Freisca portandola agli antichi splendori ed eliminando completamente la malvagità.

E’ tutti gli abitanti di Freisca ancora in vita od i loro discendenti che conoscevano la profezia non vedevano l’ora che si avverasse, per tornare a vivere nella loro ridente cittadina.

Dopo questa spiegazione l’anziana donna riprese il racconto della sua vita.

Sono nata durante un eclissi lunare, era il 1894 in primavera; gli studiosi del periodo mi spiegarono successivamente che la fase lunare che si era determinata durante la mia nascita mi aveva regalato il dono della percezione del futuro.

Questo dono era anche visibile, infatti il colore differente delle mie pupille derivava da questa eclissi lunare.

Quando ero in fasce quasi nessuno notava la differenza dei colori delle mie pupille, ma crescendo si iniziava a notare e le persone mi consideravano strana infatti i primi episodi di veggenza si manifestarono nella fase giovanile della mia vita.

Mi capitava sempre di prevedere tutto ciò che accadeva a Freisca e nei dintorni; a causa di ciò non venivo molto ben vista dai miei concittadini.

Essi pensavano che a causa di questo mio dono sarebbero arrivati a Freisca un numero immenso di persone che avrebbero voluto speculare sul mio dono, improvvisandosi nelle più disparate arti magiche per truffare il prossimo, dando spiegazioni del tutto personali, sul perché della diversità dei colori delle pupille.

I miei genitori molto aperti mentalmente per l’epoca in cui vivevamo, cercavano in tutti i modi di avere sempre delle spiegazioni valide per le affermazioni che facevo.

Ma dovettero arrendersi davanti ad un episodio che lasciò sgomento tutto il paese, due anni prima della dichiarazione di guerra mondiale parlando con delle amiche confidai che da li a qualche anno sarebbe accaduto un avvenimento che avrebbe totalmente sconvolto il nostro modo di vivere, e che ci avrebbe catapultato in un periodo molto triste e pieno di male; puntualmente accadde.

Questa mia affermazione rapidamente venne all’orecchie di tutto il paese ed i miei genitori furono costretti a mandarmi in colleggio, per evitare che i governanti dell’epoca mi rinchiudessero in un centro per malati mentali, tacciandomi di stregoneria.

Da qui l’abbandono della mia amata città.

Durante i successivi anni trascorsi in colleggio accadde altre volte che ebbi delle visioni ma le consorelle con le quali vivevo davano delle spiegazioni riguardo all’avvento di Cristo nella mia persona, così potei vivere tranquillamente.

Ovviamente le mie percezioni sono sempre presenti , ma con l’età e l’esperienza ho imparato a frenare la lingua, e a parlare di questo argomento sono con le persone che capiscono il mio dono.

Rivolgendosi direttamente all’esploratore gli chiese: ricordi mio caro quando ci incontrammo per la prima volta?

Lui rispose con un’affermazione;!!! SI..!! ancora riesco a percepire l’adrenalina che mi scatenò quell’incontro, l’anziana ribatté, quello era il segnale!,

Era sulla direzione giusta.

Oggi dopo la nostra conoscenza mi auguro tu sappia interpretare i segnali che d’ora in poi percepirai.

Continuando il suo dialogo con i fratelli, l’anziana rivela nuove verità che pian piano chiariscono molti dubbi, ai protagonisti della nostra avventura.

Adesso si sentono più sicuri e forti, perché sono riusciti ad arrivare quasi alla soluzione degli enigmi che hanno incontrato lungo il loro cammino.

Le ultime risposte che mancano riguardano: La Profezia del Nonno morente, ed il Talismano che rivelerà la posizione dove sono conservati gli incartamenti di successione.

Adesso si sentono sicuri è consapevoli che tutte le storie che hanno sentito, hanno fondamenti di verità , e si sono rivelate vere tutte le ipotesi di poter far risplendere nuovamente la loro città natale.

Dopo essere venuti a conoscenza di questa ultima verità, i quattro personaggi della nostra storia, ritornano dallo storico, sia per aggiornarlo della loro ultima novità sia per venire a conoscenza di nuove scoperte se mai lui le ne avesse fatte.

Erano così soddisfatti è sicuri di essere sulla giusta direzione che al momento non si sarebbero fermati davanti a nulla, sarebbero potute capitare le cose più assurde ormai loro erano intenzionati a dar vita nuovamente alla loro secolare famiglia, e soprattutto hanno voglia di rivedere i colori scintillanti della loro terra d’origine, risentirne i profumi e vedere ritornare a Freisca tutti quei personaggi sin’ora incontrati e ansiosi di tornare per morire in questa città piena di gioia , allegria , mistero.

Stavano percorrendo il viale principale di Rasin, in direzione del Museo per incontrare il loro amico storico, che ad un tratto apparve lungo il viale, li fermò e disse che aveva delle novità che li avrebbero lasciati senza parole ma non sarebbero potuti andare al museo, quel posto non era più sicuro, qualcuno aveva forzato la sua scrivania per rubare degli incartamenti su Freisca.

Il Promoter esclamò!! Allora siamo sulla giusta direzione visto che c’è qualcuno che incomincia a metterci i bastoni fra le ruote, lo storico rispose, tu parli così perché non sai cosa ho scoperto!!

Lo storico li portò all’interno di una galleria d’arte chiedendo loro di comportarsi come fossero interessati alle opere esposte.

Dopo questa ultima affermazione dello storico, l’esploratore intervenne con un tono deciso; chiese cosa fossero tutte queste preoccupazioni e quale sarebbe stata la sua pericolosa scoperta.

Lo storico vistosi aggredire non potè fare altro che raccontare la verità.

Disse: che mentre traduceva una pergamena trovò il disegno che loro si portavano da tutta la vita dietro, ed in realtà questo disegno era una mappa, che indicava il posto ove era seppellito il Talismano e gli incartamenti di successione.

Dalle sue ricerche ha potuto appurare che sicuramente un discendente, loro coetaneo dell’ultima famiglia che governò su Freisca era venuto a conoscenza delle loro stesse verità ed era intenzionato a rubare l’originale del disegno.

L’esploratore intervenne ancora una volta chiedendo se lo storico sapeva dove si trovasse l’originale , lui rispose che solo una persona aveva questa risposta, ma non sapeva se era ancora in vita e dove si trovasse.

Ancora di più incuriosito l’esploratore continuò a chiedere, e lo storico disse che l’unica traccia che aveva di questa persona era che aveva le pupille di colore diverso.

I quattro improvvisamente si ammutolirono, e sul loro volto si disegno uno strano sorriso di totale sconvolgimento per la notizia appena sentita.

Al momento non rivelarono che sapevano di cosa stava parlando, continuarono ad ascoltare il racconto e cercarono il meno possibile di far notare lo stupore per le notizie.

L’unica domanda che pose l’esploratore allo storico fu come avesse capito che c’era qualcuno sulle loro tracce e come faceva ad essere così sicuro chi fosse.

Lo storico disse: ricordate del vostro incontro davanti al monumento funerario dei vostri genitori?

In quella occasione siete stati notati e da allora siete stati sempre seguiti.

L’esploratore incalzò e chiese con un tono arrabbiato come era venuto a conoscenza di tutte queste informazioni.

Lo storico ancora una volta cercò di evitare la domanda, ma in questa occasione intervenne anche la sorella tatuata e lo mise con le spalle al muro, dicendo che lei aveva capito chi fosse la persona in questione, visto il racconto dei particolari.

Era lui il discendente dell’ultima famiglia che aveva dominato su Freisca.

Lo storico rimase senza parole a questa affermazione e non potè fare altro che rispondere di si.

la sorella disse: dal racconto che lo storico ha fatto e dai dettagli descritti ho capito che l’uomo era lui perchè, erano cose che sapevamo solo noi.

L’unico modo che aveva per esserne a conoscenza era osservandoli.

Le verità che pian piano prendevano corpo portarono i quattro protagonisti a chiedere allo storico il, perché del suo atteggiamento e cosa sapeva di così importante da essersi comportato in modo così ipocrita.

Ovviamente il nuovo personaggio che stava assumendo una nuova identità nel proseguimento dell’avventura dei quattro protagonisti era molto titubante nel rivelare la verità, in merito a quello che c’era scritto sulla pergamena.

Lui li aveva messi al corrente solo in parte di ciò che era venuto a sapere studiando gli antichi scritti.

Aveva scoperto che oltre a esserci scritto della successione , era disegnata una formula che pronunciata nel giusto modo e utilizzando il linguaggio degli antichi abitanti di Freisca avrebbe rivelato il luogo ove era custodito il più antico araldo della città dal valore inestimabile.

Essendo un discendente della famiglia che portò la totale declino Freisca, la sua bramosia di potere era illimitata.

La compagna dell’esploratore dopo aver ascoltato in questi giorni in rigoroso silenzio tutte le rivelazioni sin qui sapute, chiese al suo uomo se potevano congedarsi, perché si sentiva poco bene.

Ed i quattro salutandosi con lo storico, si avviarono verso l’hotel.

Sicuri di non essere osservati da occhi indiscreti, la donna rivelò che durante il dialogo con lo storico si era impossessata di lei la chiromante (personaggio vissuto da lei nella sua vita precedente),che gli aveva rivelato dei subdoli progetti dello storico, mettendola al corrente di tutta la verità sulla pergamena.

Sentendo le rivelazioni i tre fratelli iniziarono a vederci più chiaro, sulle motivazioni che spingevano lo storico ad attuare il comportamento che aveva.

La loro conseguenza fu una sola di non far più trapelare notizie, e cercare di far parlare lo storico in modo tale da verificare quanto fosse subdolo.

Il giorno successivo si recarono nuovamente al luogo sacro ove erano sepolti i loro cari,sia per portare dei fiori sulle tombe sia per cercare nuovi indizi da analizzare con l’anziana, unica persona al momento della quale potevano fidarsi per arrivare alla soluzione del loro enigma.