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lunedì 14 febbraio 2011

Il peggio potremo averlo domani - di Mauro Mellini

Sono molti in questi giorni, pur convinti che la iattura di questo nostro Paese non sia Berlusconi, ma il fatto che a destra o a sinistra non si vedano che uomini politici molto peggiori di lui, a chiedersi se veramente non sia da sperare che un “passo indietro” del Presidente del Consiglio ponga fine a questa incredibile bagarre, al conflitto tra l’ordine giudiziario ed i poteri dello Stato, alla sagra della politicizzazione della giustizia, alla paralisi delle riforme, alla squalifica del Parlamento e della vita politica. E via amaramente discorrendo.
Una motivazione, peraltro d’assai poco conto perché ricorrente nelle chiacchiere di politica: peggio di così non potrebbe andare.
Nossignori. Peggio, molto peggio potrebbe andare domani e proprio nell’ipotesi che il passo indietro il Cavaliere sia costretto a farlo. Ipotesi tutt’altro che improbabile, ché, anzi, tutto lascia ritenere sia difficilmente evitabile. L’assalto giudiziario alla diligenza governativa è di una violenza, di un’ampiezza e di una mancanza di scrupoli senza precedenti. E, soprattutto, sembra che Berlusconi abbia scelto l’unica via che lo possa portare alla sconfitta con assoluta sicurezza: vivere alla giornata, protestare contro le singole “operazioni giudiziarie” in suo danno. Evitare per quanto possibile lo scontro frontale, evitare di denunciare il conflitto tra l’ordine giudiziario e i poteri dello Stato; evitare di parlare in termini troppo drammatici (!!??!!) del golpe in atto, fare appello ai “moderati” ed alla moderazione, anziché passare al contrattacco contro la magistratura deviata e golpista, denunziando gli errori recenti, ma, soprattutto quelli meno recenti, che risalgono almeno ad un paio di decenni prima di Mani Pulite, che hanno consentito alla macchina della giustizia, sgangherata in quanto tale, di trasformarsi in una mina vagante contro le strutture dello Stato.
Denunziare, soprattutto, le responsabilità del “partito dello sgoverno” creatosi con l’accorrere di ascari del mondo politico e di portatori degli “interessi forti” tradizionalmente corporativi ed anarcoidi, che si affollano attorno alla Magistratura eversiva.
Forse non c’è più tempo perché questi errori, madornali possano essere rimediati. Forse non c’è né la coscienza dell’errore, né la visione e la volontà del rimedio.
Ed allora è inutile persino augurarsi che il Cavaliere trovi, magari, un medico capace di prescrivergli dosi più tollerabili di Viagra e neppure che si munisca di un buon avvocato. E tuttavia non è il Cavaliere, ma a noi stessi ed al nostro Paese che dobbiamo una riflessione ed una constatazione (più che una previsione). Il domani di un eventuale (tale volendolo ancora considerare) disarcionamento del Cavaliere ci riserva il peggio. Il peggio all’assetto istituzionale e politico del Paese. Il peggio per la Giustizia e quel tanto che ne resta.
Credo sia ingrato compito di chi già ha avuto quello della Cassandra di fronte al precipitare del degrado della giustizia e che, suo malgrado, ha giorno per giorno condotto un’analisi di questo degrado che gli avvenimenti si sono incaricati e si incaricano di confermare, di non nascondere anche a chi non ha intenzione alcuna di ascoltarle, alcune ovvie considerazioni ed una previsione purtroppo estremamente facile e lineare.
Che all’indomani di un defenestramento di Berlusconi i magistrati che hanno gettato alle ortiche anche la parvenza dell’obiettività e della moderazione, che si sono misurati nella giostra del “tiro al Cavaliere”, che hanno intrapreso la “lotta” al berlusconismo, che hanno trovato (certo non senza averli cercati) i supporti dei Santoro, dei Travaglio, dei Beppe Grillo etc. etc., rientrino soddisfatti e placati nella “normalità” e nella ricerca del miglioramento delle loro, magari assai modeste, qualità professionali: chi pensa tutto questo non solo si illude, ma mi pare abbia bisogno di una vigorosa e delicata cura dell’apparato cerebrale.
Se otterranno lo scalpo di Berlusconi i magistrati oltranzisti, già egemoni nella corporazione, diverranno intoccabili all’interno ed all’esterno di essa. Non si illudano quelli che in questi anni “sono stati dalla loro parte” di esser destinati, in tal caso, ad un trattamento appena migliore. Essi, senza accorgersene, sono stati gli “utili idioti” del golpismo giudiziario e saranno trattati come tali. Parlo di quelli “dalla parte dei magistrati” del mondo propriamente politico. Perché quelli dei “poteri forti” poco sono apparsi e poco assai saranno ripudiati domani: continueranno a stare dietro le quinte. Ma, ad esempio, quelli del Pd si preparino a subire quello che sta subendo Berlusconi. Già una certa insofferenza per la loro “moderazione” serpeggia nel partito dei Magistrati, benché, Berlusconi bene o male ancora in sella, il P.d.M. non possa certo fare a meno del Pd.
Insomma: la caduta di Berlusconi vedrà crescere a dismisura l’arroganza e la strafottenza della corporazione delle toghe.
Secondo: all’interno della corporazione crescerà il peso e la supremazia degli estremisti e non mancheranno “aggiustamenti” dell’ordinamento giudiziario diretti a consolidare questo tipo di supremazia.
Terzo: la qualità dei magistrati subirà una considerevole caduta e l’ignoranza, da sempre elemento di evoluzione dell’ordinamento giuridico, produrrà un altro grave passo avanti verso il c.d. “diritto libero”, cioè una ulteriore caduta del “principio di legalità”. “Diritto libero” che Piero Calamandrei definiva teoria giuridica dei regimi totalitari. 
Quarto: il sistema democratico liberale, che ha creato il sistema dello “Stato di diritto”, correrà con questo il più grave dei pericoli per la sua sopravvivenza dopo la caduta del regime comunista sovietico e quella del fascismo e del nazismo.
Non è catastrofismo gratuito e polemico, strumentale. Purtroppo in Italia non si è posta la minima attenzione al fenomeno, in altri Paesi meglio analizzato, del pangiurisdizionalismo. Che dovrebbe essere e si è spacciato per un perfezionamento del concetto stesso di “Stato di diritto” e che, come molti perfezionamenti meccanicistici, rischia di esserne la tomba.
Mai come oggi mi auguro di sbagliare tutto.

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